Intuito


 

Intuito deriva dal latino “intueri”, che significa “vedere dentro”. In inglese “insight”, ha una radice simile e può contemporaneamente significare sia vedere una situazione che scrutare in se stessi.

L’intuizione sembra qualcosa di immateriale ed inspiegabile, qualcosa che ha più a che fare con il mistero che con la scienza. Ma il guardare dentro se stessi e le situazione della vita è una capacità fondamentale, in grado di fare davvero la differenza.

Avere un’intuizione sulle intenzioni e la vera essenza delle persone che ci circondano o sulle circostanze che dobbiamo fronteggiare è certamente un’informazione di grande valore, che talvolta però non cogliamo nel frastuono della concitazione e della velocità a cui siamo continuamente sottoposti. Salvo poi piangere lacrime di coccodrillo quando le cose vanno male proprio a causa di quella vocina che ci aveva messo all’erta e che non abbiamo ascoltato, perché magari la mente ci ha indicato una strada solo all’apparenza più sensata.

Personalmente mi sono pentita diverse volte di tale scelta e mi sono ripromessa di rispettare di più la visione interiore al di là del ragionamento, del calcolo e del condizionamento.

Ma come funziona la misteriosa ghiandola pineale, o epifisi, che è sede di tale potentissimo strumento? Questa piccola ghiandola endocrina, posizionata al centro del nostro cervello, è deputata alla produzione della melatonina, l’ormone che regola il ritmo sonno-veglia e della molecola chiamata DMT, un neurotrasmettitore a cui è stato dato anche il nome di “molecola di Dio” e che è in grado di produrre effetti molto particolari sulla nostra percezione dello spazio e del tempo, dilatandoli.   

Studi scientifici hanno rivelato che la ghiandola pineale secerne spontaneamente grandi quantità di DMT in quattro momenti dell’esistenza umana: la nascita, la morte, durante il sonno e durante le esperienze di premorte, il che dimostrerebbe il legame che la DMT assume tra corpo fisico e mondo spirituale. Tale neurotrasmettitore sembra inoltre rendere possibile esperienze quali i sogni lucidi - ovvero quei sogni nei quali possiamo muoverci in maniera deliberata poiché siamo coscienti di stare dormendo - ed esperienze extra corporali come i viaggi astrali. È insomma l’organo attraverso il quale sogniamo e immaginiamo e che ci collega ad altre dimensioni, permettendoci di sviluppare abilità psichiche come la chiaroveggenza. È anche, secondo Cartesio, la sede della centralizzazione di ogni informazione e, di conseguenza, la sede del pensiero e dell’anima, essendo l’unica parte del cervello a non avere una speculare controparte nei due emisferi.

Per tutte queste ragioni l’intuito può funzionare ben oltre i limiti della ragione: non segue infatti alcun processo, salta semplicemente dal problema alla conclusione, è una scorciatoia, un flash. Non c’è collegamento, continuità con l’intelletto perché “l’intuito è un fenomeno completamente diverso dalla ragione. La ragione argomenta, usa un processo per arrivare a una conclusione. L’intuito salta, è un balzo quantico. Non conosce alcun processo. Arriva semplicemente alla conclusione”. Con un’intuizione il paradosso scompare, scompaiono le contraddizioni e se si lascia andare la fissa che la ragione sia l’unica porta per arrivare a una conclusione, “l’intuito inizia a fiorire. E non è più solo un flash, ma una sorgente sempre disponibile. È possibile chiudere gli occhi ed entrarci. E ottenere sempre la giusta direzione. Puoi sempre entrare nell’energia del tuo intuito e trovare il consiglio giusto. In Oriente lo definiscono il guru interiore, il maestro interiore. Quando l’intuito inizia a funzionare non avrai più bisogno di andare a chiedere consigli a nessun guru esterno. Intuito è essere totalmente in sintonia con se stessi. E grazie a questa sintonia le soluzioni nascono dal nulla”.

Ovviamente l‘indicazione per sviluppare e stimolare la ghiandola pineale e dunque l’intuizione è… meditare!

 

Osho, L’enciclopedia dell’Uomo nuovo

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